Radicofani ci sveglia già in versione Halloween: sembra la Transilvania.
Nebbia bassa e fitta, ante degli
alloggi che affacciano lungo la via centrale sbarrate e neanche un’anima viva
in giro. In fondo al paese, troviamo l’unico bar aperto e lo saccheggiamo a
dovere, gustando ottimi biscotti o brioches, osservando le numerose foto in
bianco e nero di artisti musicali del passato appese ai muri.
Decina di minuti e si parte. In
programma c’è il passaggio da Toscana a Lazio quest’oggi, ma la traccia gps ci
induce a prenderla larga questa migrazione: prima, scalata ad un belvedere
tecnico ed argilloso e dopo indicazioni che di costringerebbero a guadare un
fiume. È un’esperienza che ci manca, ma nonostante la gravel si sia rivelata un
ottimo mezzo, dubitiamo possa superare questa ennesima prova.
Si circumnaviga l’ostacolo e si
imbocca la salita asfaltata verso Acquapendente: merenda, un’incomprensione
sugli americani ordinati (ma vista
l’ora-aperitivo, effettivamente ci stava) e volata controvento verso il Lago di
Bolsena.
Lo specchio d’acqua ci attende
scuro e ventilato, con un fascino seducente. Di tanto in tanto, qualche raggio
di sole buca le nuvole e si infrange sull’acqua, generando un riverbero che
dona sorriso e speranza per un pomeriggio migliore.
Purtroppo, il meteo non migliora.
In compenso peggiora notevolmente lo scenario che scorre ai nostri fianchi: le
strade bianche toscane sono un lontano ricordo, solo strade su strade, catrame e cemento. Ed un traffico caotico e
nervoso che non può che influire negativamente sull’umore.
Dichiaro apertamente di aver mollato di testa, ma anche se
nessuno è felice, ci si fa forza e si attraversa velocemente Viterbo, per
provare a godere di qualche raggio di luce sul Lago di Vico. È una corsa contro
il tempo…e contro l’ennesima rampa con cui abbiamo battagliato in questi
giorni; questa si ferma al 12%, ma
per gambe e morale provati, è una sfida impegnativa. Ma vinta.
La picchiata verso il Lago,
tuttavia, si infrange nella sera che cala sulla nostra tappa ad una manciata di
chilometri dal traguardo. Troppo pericoloso proseguire.
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