Tuscany Trail - Prima tappa

Le ore che anticipano la partenza per un viaggio in bicicletta sono spesso molto simili: qualche interrogativo sul cosa portare e su cosa possa essere superfluo e poi orecchio all’istinto. I programmi sono piuttosto chiari: io voglio dimenticare di essere un essere umano senziente. Pedalare senza un orologio che scandisca alcun minuto, restare idratato, gettare gli occhi nel verde che ci circonda e oltre, verso il celeste del mare, sporcato dal bianco di onde ripetitive, come le pedalate al minuto, che provi a contarle, ma poi desisti, perché non ne trovi il motivo. Puntiamo a rispettare il più possibile le tappe che il Doc ha pianificato, ma se lungo il tragitto incrociamo la benché minima distrazione o tentazione....ci fermiamo. Questo è il mio obiettivo. Perdermi. Oggi pedaliamo lunghi tratti con l’odore del mare e potendolo mirare dà sempre una bella sensazione di pienezza, di spazio, di esplorazione. Ti riempie. Poi c’è stato sudore, le haribo ed un bipolarismo multiplo, colorato, colorito ed amato. Un rimorchio con il sottocasco, Cala Violina, acroyoga e l’istinto del killer. Dormiamo in Kenya, poi rientriamo. Ora birrette e inventiamo una cena. Buon vento a tutti.


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