Barricati nella veranda semi protetta dal terribile vento di un chiringuito, aspettiamo che the russian riporti il camper a casa base, dopo aver inseguito anche oggi il sogno di scherzare con Eolo con un aquilone sufficientemente grande.
Ordiniamo diversi mojito a baristi che non hanno fatto della simpatia la loro più evidente virtù, ma per fortuna la musica è buona e la compagnia come al solito anche. Osservo attraverso i tendoni di plastica trasparente uno spettacolo che mi lascia a bocca aperta, la larghissima spiaggia che avevo attraversato poche ore prima offre ora l'idea di una paludosa distesa di acqua stantia... o volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, smaschera innumerevoli romantiche e tiepide piscine dove i ragazzini giocano con le loro sottili tavole in legno.
Abbandono mojito e compagni per uscire dalla veranda e senza badare alle forti raffiche, scattare qualche foto all'orizzonte, viziato da una luce molto particolare. Credo debba ringraziare i mille riverberi delle piscine. Mentre osservo una splendida mamma, dall'abbronzatura intensissima e dai lunghi capelli neri, inseguire il proprio terribile pargolo in mezzo a decine di altri marmocchi, mi viene in mente Ligabue ed intono Chissà se in cielo passano gli Who, mettendo a fuoco un faro, lontano a sinistra, dal fascino intenso, che da sempre mi strega. Il pensiero di un fascio di luce in mezzo al mare in una notte nera petrolio mi ha sempre regalato un misto di ammirazione e spavento.
Il faro, dicevo. Penso che la colonna sonora perfetta sarebbe Blinded by the light, il solito riverbero di queste armoniose quanto fastidiose, enormi pozze quasi mi chiude gli occhi, mentre cerco di immortalare la torre che si erge tra kite, sparuta vegetazione, pozze d'acqua ed un oceano decisamente nervoso.
Il risultato mi soddisfa, ma la gola secca reclama il suo cocktail.
2 commenti:
Ciaooooooo!
Com'è andata l'estate?
Baci, Roby
piggona - molto bene, grazie! spero anche a te!
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