Viaggiando di musica.

Solitamente funziona così. Torno a casa, se è sera o tardo pomeriggio chiudo le imposte della zona notte, dopodiché in camera mia accendo le due lampade con luci blu, atmosfera night club, peep show. Accendo il portatile, attacco il mio incredibilis hard disk esterno e qualche secondo dopo itunes. Comincia così la mia astrazione da tutto e tutti.
Succede spesso che accompagni la musica con un po’ di esercizio fisico, magari un po’ di addominali, due trazioni, qualche dorsale…unisco l’utili al dilettevole, dal momento che la mia schiena necessita di tutto questo. Un po’ di stretching, molto relax, qualche dialogo con la gatta di turno che mi miagola guardandomi. Inizialmente penso ad un tenero saluto, poi capisco che è solo fame, santissima fame.
Itunes intanto va, con rigorosa riproduzione casuale. In questo modo il mio umore subisce svarioni e sbalzi che neanche una donna incinta sulle montagne russe di Disneyland…
Poco fa il viaggio
è iniziato con Nikki ed il suo Ultimo bicchiere, grazie al quale in un secondo sono a 10 anni fa, forse più, giovane adolescente in cerca di avventure al pub. I primi sogni, le prime speranze, le infinite paranoie del liceo.
Signore e Signori, Sua Maestà Miles Davis, che si esibisce in Freddie Freeloader, tratto da Kind of blue, capolavoro senza età. Ah, il mondo del jazz, mi ci sono avvicinato da qualche anno e sono terribilmente ignorante, ma talmente affascinato da essere in perenne crisi di astinenza da ricerche e scoperte. Aspetto sempre di trovare una guida che mi prenda per mano e mi catapulti nelle vie di New York, dove negli anni '40 e '50 questi fenomeni si facevano di eroina come dei diavoli, si sballavano fino al punto da non stare in piedi, ma poi magicamente, una volta spinti sul palco con una tromba, un sax, un pianoforte tra le mani, volavano in un'altra dimensione e creavano una musica pazzesca.
Mentre scrivo, Miles saluta e lascia entrare dapprima un'ombra, un giro di basso, battute di batteria, poi mi si presenta davanti agli occhi The King, Elvis Presley. Mi regala Suspicious minds, pezzo favoloso, in parte interrotto da un amico che mi telefona per propormi aperitivo tra poco e sciata domani. Azz...devo paccare entrambi. Peccato.
Neanche fossi Pippo Baudo, mi preparo al prossimo ospite, niente popò di meno che Ben Harper, che giusto per me suona The way you found me. Chiedo scusa, ma non mi fa impazzire sta canzone, quindi lo accompagno dietro le quinte e faccio uscire Compay Segundo & Rubèn Gonzàlez, che con passo incerto e molto stupore per il fuori programma si esibiscono con A toda Cuba le gusta gettandomi in un baraccio di qualche paese latino, in Sudamerica, sudato e sbronzo di rhum, mentre osservo ballerine ballare, mica male sto posticino. Anche perchè ad un certo punto tra la sabbia e le palme mi vengono incontro i Foo Fighters, urlandomi in faccia End over End. Io un pelino mi spavento e torno in camera mia.
Qui incontro David Gray, stravaccato sulla poltrona, chitarra poggiata su una coscia, sussurra Twilight. 40 secondi e mi viene una tristezza mai vista, gli do un calcio nel culo e lo mando via, esortandolo a chiamarmi Simon and Garfunkel , quello che mi ci vuole proprio adesso è Me and Julio down by the schoolyard, che ripenso alle risate che mi facevo al liceo con Hutch a cantare insieme sto pezzo. Sti due cornuti si impuntano e mi suonano Scarborough fair. Cazzo, avrei preferito i Kiss che mi spaccavano una chitarra su un piede! No, no, via, via. Subito. Dalla cucina, bella pienotta e col grembiule spunta la testolina di Macy Gray, con la vecchia, ma sempre bellissima I try...Games, changes and fears, when will they go from here, when will they stop ...
Marvin Gaye, come si fa a non amare Marvin!? Mi fa I Heard It Through The Grapevine e mi viene subito una voglia matta di ballare. Impulso irrefrenabile...ah, già, ma io non so ballare e non sono neanche ubriaco, per potermelo dimenticare. Muovo solo la testa. Poi inizio ad ondeggiare le gambe..e poi al diavolo, come Kevin Kline in In&Out, sulle note di I will survive della regina Gloria Gaynor mi alzo in piedi e me la ballo di gusto. Mi rendo conto di essere orribile e me lo fa notare anche Emiliana Torrini in un qualunque Chelsea Morning.
Dire Straits, Sultan of swing. Bravo itunes, ci voleva. Faccio qualche esercizio per la schiena. Al mio ritorno Anime salve, Fabrizio De Andrè e Ivano Fossati. Questa poesia è favolosa, una cosa che fa venire i brividi, ammetto che in un paio di ascolti ho pianto. Mi fa venire i brividi. Attacco il pc allo stereo.
La mina di adrenalina è Angels Of The Silences, dei Counting Crows, che mi svegliano e mi fanno notare il mio ritardo per l'allenamento. Come un bambino alla madre che lo sveglia per andare a scuola, chiedo ancora dieci minuti. Johnny Cash me li accorda, tanto a San Quentin grossi problemi di orario non li dovevano avere..preparo i vestiti ed il ricambil da portare via. mi vesto ed entro in una Spiral di John Coltrane. Corro di là a salutare mia nonna, perchè sta sera dopo la faticaccia me ne vado a Milano con Pauli.
Come rientro in camera trovo gli Smashing Pumpkins, riunitisi per me, solo per suonare Saturnine. Il tempo è volato, sono preso dalla curiosità si cosa avrei potuto ascoltare nei prossimi minuti, clicco sul tastino che manda avanti le canzoni...John Frusciante con A loop, Frank Sinatra e la sua Come dance with me, The Who con Let's See Action, Sagi Rei e Rhythm is a dancer, cazzo, gli AC DC, You shook me all night long questa è strepitosa e io in ritardo colossale..me ne vò.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bel racconto! Anche io metto sempre la riproduzione casuale, troppo una grande invenzione. Adesso sto cercando di capire come si fa nell' i-Pod..

Anonimo ha detto...

devo fare visita al tuo H-Disk cavolo che bella musica...

Anonimo ha detto...

Si si anche io ... adoro la riproduzione casuale ma se fosse per me metterei anche solo il primo minuto di una canzone

takajiro ha detto...

ale-ganassa: grazie del comment..

carmen: spesso anche io ascolto solo un minuto o poco più, però è per via della curiosità di sentire altri pezzi...

Anonimo ha detto...

Gran post signori!Sul serio, starski, mi piace quando mi stupisci con questi effetti speciali, e mai banali. Quando entro nel cazzoninja's blog, e vedo un link a youtube, rimango un pò con l'amaro in bocca, perché da grande fan, spero sempre che il feffo si sia messo il cappellino giallo con su scritto "genius at work", e sforni uno dei suoi pezzi. E questo vale il prezzo della connessione. Il titolo è un'opera d'arte: viaggiare di musica; è proprio quello che succede quando ci si isola, nel proprio mondo, con la propria musica. Si viaggia, senza muoversi.
Grazie feffo.

Anonimo ha detto...

P.S. è inutile aggiungere che quando sento Me and Julio down by the schoolyard mi vengono in mente quei due banchi in fondo, quel cetriolo appeso al muro con un chiodo, el pepino, e quella copertina del concerto in central park, consumata, a furia di leggere le surreali e adrenaliniche parole di quella canzone. Nostalgia canaglia.

takajiro ha detto...

puoi dirlo forte caro hutch, nostalgia canaglia...cd masterizzato, fotocopia a colori della copertina e via di ugole vibranti..bei momenti!
poi quell'ultima fila..

giovi ha detto...

anche a me questo post piace feffo. e ne provo anche invidia. e ti diró di piú, l'altro giorno mentre aspettavo l'aereo e a schiphol facevo incetta di regali per quei coglioni di viverone.. tra l'altro il mio budget é esploso, ma conto di stupirvi con effetti speciali... beh insomma, mentre facevo tutte queste belle cose, mi stavo sparando come mio solito anche io i brani casuali, che poi la metá li mando avanti che non mi piacciono, e pensavo a tutte le atmosfere, pensavo come te, mi sentivo un piccolo grande pesante feffo.
ed era bellissimo.

takajiro ha detto...

giovi - sarò serio, nonostante spesso non lo sia, anzi quasi mai in definitiva.
è bello. è bello lasciare qualcosa di te agli altri, che sia un ricordo, un piccolo pensiero, un sorriso...od una scurra in ascensore!

 

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