Che domenica bestiale.

La domenica è il giorno del Signore. E’ il giorno della famiglia. E’ il giorno delle fidanze. Ma è anche e soprattutto il giorno del calcio, il giorno della partita. Ultimamente purtroppo per me lo è stata molto meno. Tribuna e panchina hanno cullato le mie domeniche, trasformandole in una bella rottura di maroni. Ma come dicono tutti quelli veri, il calcio è anche questo, io sono a disposizione del mister, devo allenarmi con costanza ed impegno e farmi trovare pronto quando sarò chiamato in causa. Tutto ciò mentre pensi “ma vaff*****, pezzo di m***, str***, figlio di p****, potessi parcheggiarti le mani in faccia….”
Ieri era domenica. Lo ricordo per i meno attenti.
Partenza col pulmino di un autista pazzo da legare alle ore 10:00. Un trauma. Nove e mezza coi compagni colazione al bar. Occhi iniettati di sangue, borse e occhiaie. Qualcuno il sabato ha fatto il bravo, qualcun altro no. Io sto nel mezzo, ma venerdì ho spinto e inizio a patire il doppio impegno. Sarà una giornata lunghissima. Il pulmino leva le ancore e si parte. Molti sbadigli, un po’ di musica, migliaia di cazzate che ti aiutano a far passare il tempo e a non sentire il caldo che fa in fondo a quel maledetto trabiccolo!
Poco fuori dall’autostrada, immancabile, la lite tra i dirigenti per la strada da seguire “vai a destra, porc*******!”, “no,*****, la strada giusta è a sinistra!”, “conosco un scorciatoia..” e tutti in coro “zitto tu! Cogli***”. Tralasciando alcune uscite di questi meravigliosi geni, siamo al campo ospite verso le 12:00, scarse per la verità.
Tutti a tavola, verdure bollite, pasta e crostata. Tutto condito dal mister che senza toccare cibo continua a girare intorno al tavolo, nervosissimo, bianco in volto, controllando le quantità di olio e sale con cui ognuno dipinge il proprio piattino, tanto che ad un certo punto è meglio alzarsi e andarsene fuori, pensando al piatto che ti farai in serata, una volta tornato a casa. Caffè e passeggiata, cercando di ingannare tempo e attesa sempre più snervanti.
13:20 spogliatoio. Porta blindata e comincia l’agonia del discorso pre partita: venti minuti circa di parole, schemi, istruzioni, calci d’angolo, punizioni e marcature. Naturalmente sono in panchina. 18. Alle 15:00 finalmente inizia il match e dopo un quarto d’ora siamo sotto di uno. Finisce il primo tempo, il momento della panca..pallone e tiri in porta. Poi le squadre tornano in campo. Nel giro di un quarto d’ora pareggiamo e superiamo gli avversari. Qualche minuto dopo il mister si gira verso di noi e fa “fede, scaldati, dai..”. Cazzo finalmente! Sono tre partite che aspetto questo momento. Era ora! Non vedo l’ora di entrare, di nuovo scarpate da prendere, dare. Puntare dritto verso la porta, aiutare i compagni, portare a casa i tre punti…bellissimo. Inizio a mille, su e giù per la fascia. Allunghi e scatti, esercizi per braccia e gambe, pensando che manca mezz’ora, posso dire la mia alla grande! Dopo dieci minuti a fiamma decido per un po’ di stretching. Continuo a guardare verso il mister, che da parte sua continua a guardare la partita. Teso, urla come un pazzo. Noi stiamo subendo ora. Loro spingono e di questo passo prendiamo la pera.
Faccio un po’ di corsa lenta. Continuo nell’allungamento. Bevo ed incito i compagni. Ancora un su e giù, dai, poi mi farà entrare. Provo anche qualche esercizio proprio sotto la panca, mi vedrà, no?! Guardo il massaggiatore “ma quanto minchiazza manca, carissima puttanazza!?”, lui mi sorride, smorfia di dispiacere e mi sussurra “cinque minuti, fede, ma vedrai che fa un bel recupero”.
Digrigno i denti. Ormai sono bollente. E incazzato. Sembro uno di quei cani sempre nel recinto, che non vedono l’ora che la porta si apra per correre a mille per almeno un’ora. Mentre mi faccio sti flash prendiamo gol. Ampiamente previsto per carità, però scene deliranti. Bestemmie, il mister che urla “siete degli ignorantiiiiiii” ed io che dietro di lui penso a cosa diavolo c’entri l’ignoranza..
Tant’è, palla a l centro e si riparte. Poi si gira “fede, vestiti, presto. Entri”. Io guardo il cielo, ma mi faccio coraggio e i compagni vicino a me mi danno grosse pacche sulle spalle. “Dai, fede, facci sto gol vittoria”
Quasi, quasi ci credo anche io. Sono carichissimo, nervosissimo e cattivissimo. Entrissimo in campo e l’arbitro da quattro minuti di recupero. Dai, ragazzi, passate sta palle che ora spacco tutto. Per il primo minuto nulla. Neanche la vedo. Mi propongo, ma scelgono tutti altre soluzioni, poi un difensore opta per il lancio lungo ed è su di me. Cerco la posizione, mano sull’avversario per tenerlo lontano e salto. Riesco a prolungarla verso un mio compagno che si fa anticipare, la palla torna verso di me, la controllo, un avversario mi attacca, ma con un po’ di mestiere riesco a mettere la gamba tra lui ed il pallone. Penso solo ad andare a tirare, quando sento il fischio dell’arbitro. Fallo. Fallo???? Ma no, non puoi. “Ma che cazzo hai fischiato???” Gli urlo. Lui “18?! Venga, venga.” E mi sbatte in faccia il cartellino rosso..................................................................

8 commenti:

giovi ha detto...

mi raccomando, tieni la media alta.

Anonimo ha detto...

io a metà racconto ero sicuro del lieto fine,,, ero già pronto a chiamarti per congratularmi. ho pensato "se sta scrivendo tutto ciò, creando suspence etc, alla fine vuoi vedere che fa il gol vittoria nei supplementari, come nei sogni di ogni panchinaro ma anche titolare, se vogliamo"...

invece questo finale triste mi ha lasciato l'amaro in bocca... immagino anche a te.

takajiro ha detto...

Sono momenti duri, inutile nasconderlo. Ma è proprio in questi frangenti che penso che non ci sia gloria e felicità senza sofferenza e sacrifici.
Rocky ha perso con P.E. Barracus, ma poi è tornato e ha battuto lui e Drago.
Gli Alleati di Fuga per la vittoria sono torntati liberi di sbevazzare e importunare donzelle solo grazie al sacrificio del portiere che si è fatto rompere un braccio.
Inutile che ricordi quanto m**** hanno dovuto mangiare Vaughn, Cerrano e compagni degli Indians prima di spogliare il poster della presidentessa.
Io non mollo! Ho già appeso in camera il poster cartonato di Zoppo!

Anonimo ha detto...

Caro Fede, ahimé l'arbitro purtroppo non può conoscere lo stato d'animo di ogni giocatore e i motivi che li porta ad avere certi comportamenti; per quanto fosse l'ultima cosa a cui tu pensassi nel momento in cui hai sentito il fischio, l'esprimerti in una maniera pur normale nel parlare di tutti i giorni, nel contesto di una partita nervosa equivaleva per forza di cose a prendersi un cartellino rosso. Non buttarti giù per un'espulsione però! Vorrà dire che settimana prossima guarderai l'Inter e che il gol vittoria lo farai quella ancora dopo! A presto!

Anonimo ha detto...

...povero FeffoFassa...domenica non potrai nemmemo guardarti la tua Inde'... perchè c'è la pausa campionato per la Nazionale...
in ogni caso penso seguirai comunque la tua squadra dagli spalti...da Grande Uomo Squadra che sei!!!!!!!non mollare!
ciao!

ps. dove si trovano i posters di Zoppo!??!;O)

Anonimo ha detto...

Fede ma che delusione...

Anonimo ha detto...

potevi dargli une testate a l'arbitre!!

Anonimo ha detto...

Dai Fassa tieni duro....
I veri campioni del Football sanno anche soffrire!

 

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