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Va di moda la prostituta sentimentale. Una cinica puttana che dona sentimenti carichi di amorevoli immagini, repellendo la sua proverbiale idiosincrasia per il miele, ma di celeste travestita, con sfumature rosse, gialle e palline di natale, sorride al pungente freddo. Attenzione! Non ostentare il tuo prezioso simil-avorio che a queste temperature rischia di rompersi. Un vomitevole atteggiamento che urta palati fini, e palati medi, se ne sente un leggero odore nell'aria, ma solo i simili riescono a percepirne le strutture molecolari anche in mezzo a piazze affollate. Una proposta indecente, mina serenità di spirito già di per sé ballerina incerta, tremolante entità che si affida quasi al caso, alla brezza che la sposta in un moto caotico. Sulla pelle evidenti segni di malessere, una figura devastata, erosa dalla fatica, dal dolore. Altro mammifero reso pressoché inerme, urtato dai malanni, stroncato da lunga degenza. L'erosione del tempo, della fatica, degli spasmi, appuntita angoscia su un fianco sempre più instabile e debole. Contorno di verdurine tagliate fini, fini e fatte alla griglia, una punta di olio aromatizzato alle spezie mediterranee e sputo. Lo serviamo con riverenza inaudita e cervellina appena, appena scottata. Il bon ton prima d'ogni altra cosa. Ancora sorriso ed inchino. Lorsignori gradiscono un vino rosso corposo, invecchiato in botti di rovere e specialità della casa doppiogioco alla puttanesca, cinghiale in umido, paté di olive liguri e un vaffanculo per digerire pietanze pesanti come uno scoglio e aromatizzate con l'olezzo dello stesso. Touch my tears with your lips, but i don't wanna live forever. Tocca. Tocca! Tocca cazzo. Tocca questo insensibile pezzo di un puzzle che ti si sgretola davanti agli occhi. E' la mia coscienza. E' il mio interesse verso un manipolo di individui e di ciò che stiamo diventando: ricordi floreali. Arbusti essicati, tanto piacevoli alla vista, quanto delicati al tatto, trionfo del paradosso e dalla finzione. Apprendista. Apprendista stregone. Un paio di cazzi. A dieci metri scene che non ho il coraggio di osservare, schifoso codardo che non sono altro. Quanto sollevi sulla panca piana?? Tre chili, tre di coraggio. Però devi aggiungere il bilanciere. Diavolo! Sofferenza e lacrime. L'abbraccio di una madre, l'imbarazzo dell'impotenza. La vergogna di una telefonata, davanti agli occhi di qualche assurda entità ed ancora uno schiaffo ad una morale, appiglio coscienzioso al quale prima o poi tutti fanno difetto, mortali e fallaci esseri viventi. Auguro sempre uno specchio, verace confessionale dal quale non si scappa. Non ho la febbre, ma credo verrà. Il delirio luminoso precede sempre l'assordante malanno. Che vi dice il cervello? Sto soffocando tra i miei giganti attributi.

9 commenti:

Annachiara ha detto...

Tutto questo perché ti ha dato il due di picche? ;-)

SunOfYork ha detto...

@annachiara: bè mi sembra un motivo più che valido :D

(in realtà io ti leggo sempre e non ti commento mai, però mi piace un sacco ciò che scrivi e come lo scrivi)
Sun

Annachiara ha detto...

@ SOY: beh, ma allora che lo dicesse senza tutti 'sti giri di parole, il ragazzone! ;-)

takajiro ha detto...

annachiara - no cara, niente due di picche...solo due coglioni!!!! ehehe

Sun - grazie cara, mi fa molto piacere!! anzi adesso vengo a dare un'occhiata pure io...

MARGY ha detto...

bhè Fede che dirti..speriamo che a girarti, stavolta, siano le palle....di un felce Natale!.....Auguri RagnettoFedix!!! :D

GlitterVictim ha detto...

“…May your days be merry and bright
And may all your Christmases be white…”

Buon Natale
GV

giulia ha detto...

Ciao Fede, solo per farti tanti auguri di buon Natale! Un bacio.

Baol ha detto...

Buon Natale ormai finito fedix

Annachiara ha detto...

Senti cazzarone, tra una palla e l'altra la tua meringa ti augura un molto più fantastico 2009!

 

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