Sardegna II, La vendetta?!

Questa volta parto dalla fine. Dalla pelle ambrata, chi più, chi molto meno. Dai resti di sale nei capelli. Dal fisico distrutto da una settimana pazzesca. Da un mix di sensazioni che di nuovo ti rende pienamente consapevole di aver vissuto una favola con la più lieta delle trame, ma con un finale. Ahimè, con un finale. Naturalmente doveva esserci pure il temutissimo Signor Finale, però nella mente di tutti i personaggi è arrivato presto, troppo, quasi inatteso.
E’ il momento del traghetto. Quando sei così stanco che ti addormenti appena tocchi quell’accogliente moquette dei corridoi. Stramazzi per terra, cerchi di proteggerti il più possibile dalla gelida aria condizionata e ti lasci cullare da Morfeo e dai ricordi.
Sono i momenti delle Stazione Principe, quando il gruppo si dimezza, perdendo alcuni protagonisti, diretti verso altri lidi. E’ il momento dei baci, degli abbracci forti, senza nessuna vergogna, perché chi ci vede può pensare quello che vuole, non proverà mai neanche un decimo di ciò che abbiamo vissuto e sentito noi in questi sette giorni.
E’ il momento dell’autostrada, che il venerdì prima di era sembrata tanto dolce e amabile, mentre ti accompagnava verso l’avventura che aspetti da un anno. Ora no. In questo momento no. Ora è solo un viatico lento e nostalgico, che di fatto sancisce la vera conclusione. L’inappellabile fine. Il The End visto molte volte al termine dei film.
E in parte di film si tratta. Film diventerà questa fantastica esperienza. Atteso nelle migliori sale…delle case Barzotte a cavallo tra l’estate e l’autunno, periodo più infelice dell’anno. Credo di potermi sbilanciare.
Sarà allora che i nostri ricordi ed i nostri pensieri avranno conferme, o smentite, o verranno presentati con sfaccettature differenti da quelle che ricordavamo.
Sarà proprio a settembre che rivivremo le immagini di Max Priebke Rubagotti, travestito da Capitano del Titanic che da informazioni circa la collocazione delle cuccette ad ignari vacanzieri. O il Dj Ciande Brown, vescica allo stremo delle forze, indignato perché tutti i bagni della nave sono fuori uso o occupati. “Ho spinto tutte le porte che a momenti le tiro giù”, giurò. “Sandro, cazzo, devi tirare!!!” D’OH!
Per riuscire ad immaginare seppur lontanamente cosa possa voler dire essere Banda Barzotti, basti pensare all’impresa dell’Avvocheto Ciuppivendolo Braccortoni, salpato con la ciurma al completo, poche ore dopo essere scappato dall’ufficio, per poi ritornarci martedì all’ora di pranzo, ancora gonfio e marcio da una real Barzotta night, a suon di Coca-Havana, pestati e tritati. Tra la nave e l’aereo, spiaggia e serate, entrambe vissute fino all’ultimo secondo, tra un appoggino ed una minaccia al barista, reo di essere un po’ braccino con il rhum…La Banda martedì mattina prestissimo si è stretta attorno al proprio Avvocheto ufficiale, intonando per le vie del centro canzoni e cori. I più romantici narrano di eco che tutt’ora nelle prime ore del giorno sfrecciano nei vicoli di San Teodoro, cullandosi sulle note di un “Eran quasi le 6, era in giro con me, Ciuppivendolo alé…”
Essere Barzotto vuol dire vivere da protagonisti tutto ciò che viene, tutto ciò che c’è. E ciò che non c’è si crea. Nuvole e pioggia cingono d’assedio Brandinchi, tutti scappano come formichine, in ogni direzione. Sangue freddo e voglia di godersi la vita, Banda semi completa, risate e scalettate fino alle otto. Madre natura si inchina e ci premia, il sole è servito ed il cuore si riempie nuovamente, seguito dai polmoni di aria trionfalmente ricca di benessere.
Ci sarebbero mille episodi da narrare, mille chicche da censurare. In alcuni casi verranno alla luce, presentati a voce, con video o fotografie, in altri purtroppo, solo fissando con attenzione il profondo dei nostri occhi qualcuno potrà avvistarli, gustarseli e farseli un po’ propri.
Noi dal canto nostro ce l’abbiamo messa sempre tutta, forti del nostro essere al di sopra delle parti, al di sopra di tutti quelli che dal basso ci guardavano. Ci guardavano in spiaggia, arrivare come una mandria di giovani culattoni, salvo poi doversi ricredere vedendo come le giovani pischelle ci miravano, ci guardavano nel celebre Ambra Night, teatro indiscusso delle nostre scorribande notturne. Tavoli a nome Barzotto e Red-bull e Vodka in quantità industriali.
Mi piace pensare che per una settimana la Sardegna si sia sentita arricchita. Arricchita dai millini spesi in cocktail, va bene, ma arricchita soprattutto dalla voglia di vivere e volersi bene di noi 12-13-14 giovani e simpatici cazzoni, disposti a massacrare il proprio fisico pur di stare bene insieme in più possibile. Abbiamo avuto la fortuna di ospitare lo straniero Cristian, che porterà in Romania un bel ricordo e 500 fotografie. Abbiamo avuto l’onore di ospitare il Capitan Garrincha e la sua giovane consorte Fra Jackmaoni, nonché mia sorella. Anche loro sono entrati nel Barzotto style e credo ne siano rimasti colpiti e molto contenti.
Ma tutto ha un tempo. Un inizio ed una fine. Fortunatamente spesso in prossimità di una fine, si intravede un nuovo inizio. Che dona forza. Dona carica. Per gettarsi anima e corpo nei prossimi obiettivi. Nei prossimi viaggi, separati l’uno dall’altro, ma sempre vicini.
Da adesso ciascun Barzotto seguirà la propria strada, puntando con forza il proprio scopo, il proprio obiettivo…e nei periodi bui, nei momenti difficili, ripenserà alla settimana insieme e forte e sicuro di una nuova avventura della Banda in futuro, rialzerà la testa, si barzotterà il membro e vincerà la propria sfida. Perché un Barzotto non molla mai!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sto singhiozzando....
bellissima...

Anonimo ha detto...

quando ho scritto sul mio blog che potrei raccontare mille cose ma non lo faccio, che lascio l'incombenza al narratore ufficiale della Banda, ero cosciente,,, cosciente di non poter mai arrivare a descrivere quei momenti, in poche righe, in modo cosi straordinariamente barzotto, come hai fatto te... caro starski, non finisci mai di stupirmi, e voglio inchinarmi alla divina prosa e all'inarrivabile essenzialità che contraddistinguono il tuo stile. commosso e ammirato.

takajiro ha detto...

come ricordavo ieri, in risposta ai complimenti fin troppo buoni, è la Banda che vale, il resto sono inezie. Ce lo si ha dentro...le prosa vien fuori da sè..

Anonimo ha detto...

semplicemente...complimentoni dall'irlanda....

Anonimo ha detto...

che onore aver partecipato a questa settimana di poesia, si, è stata pura e spensierata poesia!
Grazie Fede per farcela rivivere con i tuoi racconti!

 

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