Ma.

Avrei voluto raccontare di un uccellino che mi ha parlato di odori che rievocano sensazioni, esplosioni emotive ed eruzioni viscerali. Avrei voluto descrivere accuratamente l'accelerazione della sudorazione che ha seguito il mio infervorarmi, figlia del somatizzare di stomaco certe vicende. Avrei voluto parlarvi della telepatia, magia nera ed effimera percezione di onnipotenza capace di offuscare la mente e gettare sul banco soltanto le carte vincenti, celando nel suo mazzo i perfidi joker, specializzati nello sbilanciare la partita. Avrei voluto raccontare il gesto di stizza che ordina ai muscoli ed ai nervi di scalciare la polvere sotto il vostro piede destro. Avrei voluto elencare una playlist perfetta. Perfetta. Dal sound giusto ad inneggiare alla leggerezza. I fiati che entrano in scena quasi di sorpresa, un a solo vibrante e tagliente. Avrei voluto valutare con oculatezza razionale uno spartito di domande senza una risposta univoca e corretta. Questo per definizione, poiché le variabili in gioco sono tante e puzzolenti. Scomode per molti versi. Ma evidentemente imprescindibili. Avrei voluto ricoprire la mia novella di allegorie sarcastiche ed accelerazioni narrative. Avrei voluto farvi danzare e farvi far l'amore, svuotare i vostri corpi di energia e rilassare la vostra muscolatura. E raccontarvi di quella volta che...ma ho sonno.

2 commenti:

Annachiara ha detto...

Senti coso, variabili scomode e imprescindibili, passi. Ma puzzolenti proprio non attacca eh.

Baol ha detto...

Secondo me, in realtà, sei dovuto correre in bagno (tutto, nel racconto, si ricollega a quello...molto scatologico insomma)

;)

 

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