Nuvole nere

Un pianoforte credo sia tutto ciò di cui si possa avere bisogno in taluni momenti. Sono arrivato di corsa. E sempre di corsa me ne vado. Stringo forte ciò che mi opprime, non cogliendo i paradossi inspiegabili dipanati in una galassia lontana e spediti a questo destinatario ignaro del più. Da un paio di giorni convivo con una carognetta. Graziosa creatura; vivacchia sulla mia spalla sgranocchiando pistacchi ed arachidi tostate, il fastidio è più che altro dovuto all'insopportabile cantilena di una bocca che perenne macina. Parlo sovente con il mio amico immaginario, ci scontriamo saltuariamente su argomenti di poco conto, salvo poi esaminare con serenità disarmante, stati d'animo e sensazioni psicofisiche che solleticano la mia schiena a provocare un'inquietante pelle d'oca. E' l'assioma che sfugge alla ragionevole consapevolezza, pertanto propongo una smorfia mentre Lauryn Hill cerca di esortarmi...let me be patient, let me be kind..è una questione di libertà in fondo. Incondizionato svincolo da dipendenze distratte, nel momento in cui stacchi le ginocchia dai sanpietrini e metti un piede innanzi l'altro verso il destino che di secondo in secondo si srotola a centimetri dal tuo naso. Il cane da caccia ha dalla sua un fiuto infallibile, io sinusite e occhi gonfi. Bernoccoli. Ho pensato. Ho riso. Ho bestemmiato e me ne sono pentito. Ho bestemmiato e non me ne è fregato un cazzo. Ascolto musica e mi pento ora. Ho gioito senza un apparente motivo e ho riso alla figura che vedevo allo specchio, tutto perchè i suoi occhi emanavano una lucentezza balenante. Ho consigliato. Ho pianto. Ho bevuto e giurato che non lo avrei mai più fatto. Abbracciando un cesso. Si impara dagli errori, si dice. Io spesso ho imparato solo gli errori. Ecco, sì questo l'ho già fatto! Si chiama sbronza e starò male! Ho guardato l'orizzonte. Ho inspirato forte. Ho studiato nuove religioni. Ho maledetto chi avevo di fronte. Ho provato a nascondermi dietro a banali scuse. Ho gentilmente e con il sorriso offerto il peggio di me. Ho pianto. Ho provato a capire cosa provocasse fastidiosi comportamenti. Rovistavo per intuirne le dinamiche nervose. Ho scrutato gli ormoni. Ho ascoltato lo stomaco. Forse il cuore, ma con le cuffie. Ho pianto. Ho corso. Di corsa sono arrivato e di corsa me ne andrò. Di nuovo. Ho finto di suonare il piano. Ho provato a suonare la chitarra. Ho scoperto la fisarmonica. Ho apprezzato il buio. A gambe incrociate osservo la città da una posa privilegiata, al cospetto di macchioline luminose che provo ad unire col pensiero. Mi si chiudono gli occhi, rientro sul mio tappeto volante verso una dimora accogliente. Ho volato. Custodisco un pietra levigata dal tempo, a lei affido assilli. Ho salvato. Ho tentato di capire flussi di pensiero incastrati in meandri troppo contorti per un cacciatore di attimi. Delusione e fallimento si mescolano a sensazioni di vuoto. C'è tutto un mondo intorno, ma il cerchio si chiude con una smorfia che è una specie di sorriso, sorriso disegnato dal bene, affetto incondizionato e speranza. La magia che zampilla fuori dallo scarico della doccia alle volte mi investe, regalandomi brevissimi attimi di euforia, poi un down da astinenza ed i crampi della fame. Son sentieri. Son ragazzi. Sono note nostalgiche alle quali associare ricordi inebriati. Sono baleni di ineffabile opulenza, serbati in sacche di cuoio. Sono scatole magiche. Al loro interno biglietti, fotografie, essenze. Una castagna. Un fiore secco. Sono sfoghi e sono storie che ti entrano nel sangue. Sono percezioni indecifrabili. Sono leggerezza e abbandono. Sono speranze profumate e convinzioni traballanti. Che in fondo è bello così.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"Vanno
vengono...
Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell'airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri" :-)

Baol ha detto...

Un pianoforte credo sia tutto ciò di cui si possa avere bisogno in taluni momenti

Hai ragione, io, una volta, mi sono trovato su una terrazza che sotto c'era Gasparri

Annachiara ha detto...

Pensa che io ho vomitato solo una volta dopo una sbronza...e abbracciata al bidet. Ho molto apprezzato il vuoto di pensiero che crea. Oltre a quello interiore...;-)

 

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