Mi appare Neneh Cherry

Tarlo maleducato e fastidioso. Ti sveglia la notte stuzzicandoti le tempie, salvo poi, mentre il tuo occhio vitreo fissa il soffitto, negare ogni coinvolgimento. Male. Male. Dolore e panico. Saliva poca e bocca impastata. Il virus che infetta la notte del pensatore è un adorabile figlio di puttana. Visto dall'esterno. Ma quando sei rifugio delle sue scappatelle l'angoscia ti corrode il buco del culo. Mi capita di soffocare, in camera, per strada a volte in bagno. Oppressione psicofisica che produce ettolitri di acido lattico, quando afferro che la mancata realizzazione di sé è la piaga del millennio. Che va combattuta, disgustosa alleata dei tempi che sono, ti spossa insinuandosi nel tuo sistema immunitario, logorandoti dolcemente. L'approccio indiretto alle cose è un'ancora di salvezza dolorosa e sulle prime controproducente. Pensandoci bene pure sulle seconde. Criterio mai sufficientemente apprezzato, si tratta di osservare la realtà con occhi non tuoi, affittare una mediazione, indossare un paio di occhiali scuri anti-riflesso-consapevolezza e obliterare il biglietto del treno per plutone. Inspirare deciso, espirare con la bocca. Riaprire gli occhi, gonfiare il petto. E via andare. Condire il tutto con pizzico d'olio e del whiskey e coca. 

5 commenti:

giulia ha detto...

Io però mica sono sicura che faccia sempre bene osservare le cose dal punto di vista di un altro. A volte sulle nostre scelte (anche sbagliate magari) deve esserci la nostra impronta e solo quella. Se poi si tratta di combattere la nostra mancata realizzazione, allora la situazione va affrontata di petto, senza interlocutori o lenti di riflesso. Solo noi e lei.

takajiro ha detto...

giulia - è la lucidità che si cerca, non propriamente il punto di vista di un altro...però comprendo ciò che dici...l'approccio indiretto l'ho preso in prestito da un libro e l'ho fatto mio..adattandolo alla mattina infausta..

Arianna ha detto...

Credo, personalmente, di essere giunta alla conclusione che la lucidità non la raggiungerò mai. Quando credo di averla raggiunta mi rendo conto che non è un'Arianna lucida, ma un'Arianna che pretende/finge/si autoconvince di essere lucida. Che se vuoi è ancora peggio di non esserlo e basta...

Arianna ha detto...

Credo, personalmente, di essere giunta alla conclusione che la lucidità non la raggiungerò mai. Quando credo di averla raggiunta mi rendo conto che non è un'Arianna lucida, ma un'Arianna che pretende/finge/si autoconvince di essere lucida. Che se vuoi è ancora peggio di non esserlo e basta...

Baol ha detto...

Ecco...chiedile un po' che fine ha fatto allora...

 

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