La leggenda del Clan del Brancher - Cap. 5 - Partiamo sta notte e taaac, domani mattina un ciuff a Tarifa!

Venerdì 15

Lavorati ai fianchi da un freddo ed una pioggia non previsti abbiamo deciso di lasciare i Paesi Baschi. 
Lo abbiamo fatto dopo l'ennesima festa tra i vicoli di un piccolo centro non troppo lontano da Bilbao, tra vino rosso e acre odore di zolfo, dono dei petardi scoppiati dai ragazzini. Ancora striscioni inneggianti ad una indipendenza che fa molto discutere per modi e mezzi con la quale è perseguita. 
Lo abbiamo fatto nel cuore della notte, sotto le ennesime raffiche di vento e pioggia.
Lo abbiamo fatto perché il sud ci attende.
Il mio turno scatta alle 4:30, prima spalla di the phantom, poi mani sul volante. 
L'organetto di Mansion in the hill accarezza la mia mano che incerta ed infastidita dalle imperfezioni della strada cerca di imprimere sensazioni di un'altra notte in viaggio. Al momento del cambio un freddo surreale ci ha buttati giù dalla branda. Guidare mentre l'alba, dopo la lunga notte, si stiracchia e inizia a mostrarsi ha sempre un sapore particolare, ti senti essere privilegiato, perché la maggior parte della gente dorme e non può assistere ad un miscelarsi di colori tanto caldi e forti. Il tramonto non ha la stessa fascinosa sapidità, ma ho intenzione di verificarlo.

Il viaggio è eterno. Sono 14 ore che siamo in viaggio. Abbiamo attraversato paesaggi diversissimi, ma abbiamo trovato ciò che cercavamo: il sole. Fa un caldo torrido. Quel che vedo intorno a me ha le sembianze di un deserto, o per lo meno è così che io lo immagino. La mia maglietta di Synchronicity da 2 euro al Carrefour di Bilbao, vero e proprio vanto!, mostra la fatica del mio fisico, evidenziando generosamente numerose gocce di sudore.
Dai finestrini spalancati osservo uno spettacolo imperdibile, sebbene arido e tristemente brullo. Tutte le tonalità dell'arancione e del marrone si impastano in una vegetazione secca e minima. Molte colline, pochissimi alberi. Solo alcuni cespugli. Il viaggio ancora lungo. 


6 commenti:

Anonimo ha detto...

Come te non scrive nessuno ... La Vale

giulia ha detto...

Ehylà, ben tornato! E' vero, l'alba è affascinante, secondo me è il fatto che sta per cominciare la giornata che la rende eccitante.
Bacio!

takajiro ha detto...

giulia - può essere un'interessante chiave di lettura... forse anche il fatto che normalmente accade raramente di gustarsela..

takajiro ha detto...

vale tu sei troppo buona cara mia!! grazie mille!

Anonimo ha detto...

Come si può scordare quella notte.. il primo turno toccò a me ed al senatore.. solo lasciare portugalete fu un'impresa..contammo più di venti uscite destinate a bilbao.. eppure -dopo quasi due ore pensando di continuare a girare attorno alla città all'infinito- ne uscimmo..l'ostinazione nel tirar dritto ci premiò, trovammo la retta via -a fidarsi dell'atlante- ed affrontammo la montagna. Ricordo solo una lunga infinita salita, lasciammo dietro di noi vento e pioggia, per ritrovarci ad un passo dalle stelle ed in pieno vuoto cosmico. Con una sorpresa poco confortante: la nebbia. Sento ancora nei piedi la dolce frenata quando finimmo in un banco da bassa padana.. poi trovammo penso l'unico autogrill nel centro della spagna, cambio guida con voi e l'indomani il deserto. Da rimanerne accecati. Tutto quel sole, tutta quella terra che bruciava. Da allora un'altra storia...

takajiro ha detto...

ale - caro mio..impossibile scordare!

 

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