Ho conosciuto Marco Polo. Simpatico...

Erano mesi che progettavo la grande ascesa. La scalata a Pila. Una ventina di chilometri di salita comunque piuttosto impegnativa. Tutto era pronto. Da buon pezzentello ho recuperato scarpette professional dalla famiglia RAPpex e caschetto dalla famiglia Tarello. Alle 18:00 la partenza. Il ritmo è buono, la pedalata sciolta. La prima uscita con pedali e scarpette con i puntatori da buone sensazioni. Dopo una quindicina di minuti la strada inizia a salire e mi armo di forza e coraggio. Inizia la fatica, le gocce di sudore dalla fronte scendono sul naso, il sole mi coccola dal cielo e la strada si lascia mirare, aspettandomi senza fretta. Primo strappo, mi alzo sui pedali, non ho ancora spezzato il fiato, è dura, ma passa. Torno sul sellino, cerco di rilassarmi, di sciogliere muscoli, nervi e cervello. Il fiato non si spezza e la prima punta ad un fianco bussa e fa male. E' il km 9. ( " Che sega!"- dirà qualche maligno..). Forse la banana di un' oretta prima non ci stava. Dopo dieci minuti decido che non si può continuare così, stringo i denti e provo un respiro profondo. Prima svolta del pomeriggio: parte un ruttus terribilis da 5 secondi netti. E' subito magia. Come per incanto il fisicio risponde di nuovo. Sulle ali dell' entusiasmo mi alzo sui pedali tipo Fantozzi dopo la bomba e i successivi 4 km volano. Passata l' ebbrezza, torna la fatica, passaggio da Gran Premio della Montagna e le gambe si induriscono, la testa inizia a sbarellare. All' improvviso seconda svolta di giornata. Un calesse modello Lancia Y super accessoriata mi si affianca...il personaggio seduto mi tende la mano. E' San Giuseppe protettore degli amici in fuga, mi offre subito acqua fredda, appositamente tenuta in una borsa frigo, come solo gli uomini che trasudano esperienza sanno fare. Dopo qualche minuto mi abbandona al mio destino..." Vai fratello, che la forza sia con te...". Torno sui pedali, nuova linfa mi pervade l' anima. Sento l' impresa concretizzarsi. Do un morso alla barretta frutta-cereali che mi sono portato e spunto in un batter d' ali al km 16. Bivio che mi ero prefissato, potrei girare e tornare indietro, ma qui l' orgoglio esce. Guardo la valle sotto di me, guardo la cima sopra di me...parto! Mancano ad occhio e croce 4-5 km alla vetta, ma sono un inferno. La pendenza è clamorosa, il fisico a pezzi, la testa non risponde più. Al km 18 la terza svolta della scalata. Mentre la vista appannata non mi permette di distinguere al meglio i confini stradali, mi sento chiamare..." Messere. Io e il mio compagno Rustichello da Pisa ci siamo perduti, saprebbe gentilmente indicarmi la via per le valli di Pila?" Il mio cervello in pappa mi regala una chiacchierata cordiale con Marco Polo ed il suo compagno. In sella ai loro fidi destrieri mi scortano verso la vetta. Raccontandomi le sue avventure nelle Indie maciniamo la strada che rimane. Io ormai non ho più attivita cerebrale, ma all' improvviso, dietro l' ennesimo curvone si vede la valle, nostra destinazione. "Ghe semo??" Mi fa lui...Io annuisco con un movimento del capo e saluto. Loro ricambiano il saluto e con un colpo di briglie ai cavalli accelerano. Mi fermo. Sono arrivato. Entro in un bar, chiedo acqua e rubo 3 bustine di zucchero. Può iniziare la discesa, ma il signor sole mi fa lo scherzo di nascondersi dietro una montagna del versante opposto. Si passa dai 18-20 gradi ai -15. La discesa è un massacro. Le mani anchilosate, l' aria penetra nel mio corpo sudato, il freddo risveglia la fame. Dopo una sofferenza di un quarto d' ora sono in città. Mi resta l' ultimo strappo terribilis. I 50 metri del Grumont. Definizione che regala subito alla mente l' immagine di questa pendenza del 400%...Poi è finalmente casa. Doccia calda e sbranata da lupo. Stremato , ma contento. Ho pure conosciuto Marco Polo...

5 commenti:

giovi ha detto...

ma allora la scalata al monte pila non era una palla con la quale ricattarmi per non farmi scroccare un altro fine settimana da te. beh complimenti. comunque la prossima volta salutami marco polo, pensa che io lo incontro spesso dopo il mio mezzo giro della montagnetta di corsa...

Anonimo ha detto...

aosta pila alla prima uscita stagionale??? non lo avrei mai creduto...specialmente dopo averti visto a metà impresa... due gambe e due polmoni rubati al ciclismo...

Anonimo ha detto...

ma chi ti ha mai visto, scimunito?

Anonimo ha detto...

Grande Feffo, hai scoperto le vie della mescalina a gocce pedalandooo! vaiiiii. un mito.

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

 

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