Le cronache della contea di Hazzard.

Ore 5:15. Sabato. Esterna
Il Drugo è alla guida di un'auto potente ed abbacinante. Al suo fianco una mora mozzafiato.
Giunti alla sua magione scarica Bo Duke e Cooter ed ingrana la prima. A chiudere la nottata fra le braccia della sua bella. Un solo annuncio "porta aperta. riceverete la visita del tubista, senza rancore".
Ore 5:20. Sabato. Interna
Una nottata intensa ed impegnativa, tutta disegnata tra le smorfie dei visi stanchi e sbronzi dei due cugini. Birra artigianale, whiskey distillato illegalmente. Poche parole, occhi pesanti. In testa un dolore costante e fastidioso. Si gettano in un letto. Stanza degli ospiti.
Ore 9.25. Sabato. Interna, stanza degli ospiti. Bo Duke.
Sento dei rumori, ma non capisco da dove provengano. Forse sogno. No, dev'essere il mal di testa. Insistenti urli di ceramica. Rinsavisco e mi ricordo che avremmo dovuto ricevere la visita del tubista. Ma, per tutte le bandiere sudiste, è l'alba!
Mi giro e mi rigiro nel letto, cuscino sulla testa, cerco di non lasciarmi distrarre dai rumori e di concentrarmi sul sonno. Passano alcuni minuti, la testa è pesante, sento che sto per abbandonare il razionale, per infilarmi veloce come sul mio Generale Lee, tra le oniriche praterie.....quando...bussano alla porta. Dannazione. Scendo dal letto ed esco dalla stanza degli ospiti.
Ore 9.40. Sabato. Interna. Corridoio della stanza degli ospiti. Bo Duke, Tubista.
T.: "Salve".
Bo: "Salve".
Mi rendo conto dal suo sguardo che devo essere impresentabile e puzzolente. L'occhio destro è dalle parti della fronte, l'occhio sinistro nei pressi del mento. Socchiuso. L'occhio dico.
Capelli indecenti. Schiacciati da un lato, spettinati dall'altro. Faccio mente locale: mi son svegliato nella stessa posizione, su un fianco, in cui mi sono coricato. Su un fianco per mitigare i capogiri inebrianti. Come se fossi piombato sul letto dal soffitto.
T.: "Mi scusi se la disturbo, sono il tubista."
Bo: "Salve."
T.: "Non so se ho parlato con lei al telefono?"
Bo: "No."
T.: "Ecco, mi scusi se la disturbo..."
Bo: "Dica."
T.: "Ho trovato la porta aperta, sono entrato e ho fatto il lavoro. Come da indicazioni del suo amico, il Drugo, questa notte, con un messaggio."
Bo: "Doveva essere questa mattina. Molto presto."
T.: "Ah, sì...mi scusi."
Bo: "Dica."
T.: "No, mi scusi il disturbo, di sabato mattina. Presto."
Bo: "Dica, s'immagini."
T.: "No, beh. Sì ecco, ho fatto il lavoro, vede? Ho sostituito il pezzo, ha presente?"
Bo: "Questa non è casa mia. No, non ho presente."
T.: "Ho sostituito il pezzo...."
Bo: "Son reduce da una festa."
T.: "Ho sostiuito il pezzo perchè perdeva."
Ore 9.44. Sabato. Interna. Bagno del corridoio della stanza degli ospiti. Bo Duke, Tubista.
Bo: "Uhmmm."
T.: "Ecco sì, la manopola era incrostata. La vite spanata e così il rubinetto perdeva. Ora però è a posto, vede? Apre l'acqua, poi richiude...ecco, sì, sgocciala un paio di secondi e poi smette. Ecco vede?"
Bo: "Sono impressionato."
T.: "Bene, quindi io avrei finito."
Ore 9.47. Sabato. Interna. Corridoio della stanza degli ospiti. Bo Duke, Tubista.
Un imbarazzante silenzio piomba tra me ed il mio interlocutore. Lui guarda me, io guardo lui. Poi lui di nuovo guarda me ed io ho la forza di reggere lo sguardo. E gliene lancio uno indietro. Sono secondi lunghissimi. Interminabili. Gocce di sudore calano dalla fronte, mentre i battiti cardiaci aumentano la frequenza. Come in un duello tra pistoleri. Ai tempi del lontano far west.
E' questione di destrezza, velocità e coraggio. Ed io ne ho. Decido di fare finalmente la prima mossa!
Bo: "E che vuole da me? La devo pagare?"
T.: "Beh, sa. Di solito funziona così."
Bo: "Dannazione! E quanto vuole?"
T.: "Mah, c'è la sostituzione del pezzo. Ci sarebbe la chiamata. Poi certo la mano d'opera...sì farebbe 133, ma mi dia pure 130. Ci mancherebbe."
Bo: "Ma sticazzi. Ci mancherebbe."
T.: "Beh, mi scusi..."
Bo: "Dica."
T.: "No, dico, mi scusi ma sa, la sostituzione, la chiamata...."
Bo: "Sì, sì...la mano d'opera. Sono reduce da una festa impegnativa, ma mica son sordo. Ho sentito."
T.: "Mi scusi."
Bo: "Dica."
T. "No, dico. Mi scusi. Mi scusi e basta."
Bo: "Aspetti qui."
Ore 9.51. Sabato. Interna, stanza degli ospiti. Bo Duke, Cooter.
Bo: "Oh."
C.: "Uhm."
Bo: "Oddio, no rigirati subito. parlami guardando il muro."
C.: "Uhm."
Bo: "Ne hai soldi. Io ho 40 euro. Mi servono dei soldi . Devo darli ad un rompipalle. Qui fuori."
C.: "Uhm."
E indica con la testa la porta della stanza degli ospiti. La porta della stanza degli ospiti da sul corridoio della stanza degli ospiti. Il muro del corridoio della stanza degli ospiti da sulla sala. In sala c'è il divano. Sul divano c'è la camicia di Cooter. Dentro la camicia di Cooter c'è il portafogli di Cooter. E dentro il portafogli di Cooter ci sono i soldi di Cooter. Che sono 90 euro. 130 spaccati.
Ore 9.53. Sabato. Interna. Sala delimitata dal muro del corridoio della stanza degli ospiti. Bo Duke, Tubista.
Bo: "Ecco, li conti un po' lei."
T.: "vent, trent, cinquat, cent, centdiec, centvent, centrent....oh sì, perfetto. Son centrotrenta giusti."
Bo: "Eh già, perfetto. Eh?"
T.: "Beh allora, io andrei. Il lavoro è fatto. Arrivederci."
Bo: "Speriamo di no."
T.: "Ahahahahah"
Bo: "Salve.
T.: "Salve, salve."
Ore 9.56. Sabato. Interna. Porta della sala delimitata dal muro del corridoio della stanza degli ospiti. Bo Duke, Cellulare.Messaggi. Nuovo Messaggio. A:. D. Desa.. Dino... Dodo.. Drugo.
Drugo, ti spezzo i pollici appena arrivi. Ti aspetto davanti alla porta della sala delimitata dal muro del corridoio della stanza degli ospiti.
E te li spezzo.
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1 commenti:

Baol ha detto...

Geniale...

 

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