No Limits

Impresa sportiva, avventura epica, viaggio a braccetto con i limiti umani di resistenza e forza di volontà. Coraggio da vendere. Sforzo fisico all'estremo, intimo contatto con la natura, nella sua maestosità. Sono solo alcune chiavi di lettura di quello che si è rivelato ieri come un vero e proprio capitolo di storia della montagna estrema. Una spedizione internazionale di uomini ed atleti, cinque fenomeni dell'alpinismo. Nell'immediata vigilia dell'impresa ritiro precauzionale, con alimentazione controllata, poi gli ultimi preparativi ed infine la partenza per la sfida contro se stessi e contro la natura. Un'altramezzaBandaBarzotti. Questo il nome della spedizione.
Andy Garro, primo da sinistra, colombiano esperto, nonché fotografo della cordata. Takajiro Jackmaoni, secondo da sinistra, nippostatunicazzone. Thomas Rappex, atleta austriaco di spicco. Joey Luis Georgi, sullo sfondo, talentuoso alpinista portoghese. Alberto Fumagalli Carulli Morandino, a destra, unico italiano del gruppo, guida alpina milanese, panettiere a tempo perso.
Partiti alle prime ore dell'alba, i cinque rappresentanti di Un'altramezzabandabarzotti, gemellati per l'occasione con la Wild Life, live Kansas Expedition, hanno affrontato boschi e pendii terribili, come possono testimoniare le immagini pubblicate dagli articoli apparsi sulla rivista National Geographic e qui gentilmente "prestati" dallo stesso mensile. Un'ulteriore grado di difficoltà è stato rappresentato dalle numerose variazioni di quelle che possono essere definite come le caratteristiche del campo di salita, nonchè da passaggi estremamente complessi ed articolati.
Dopo ore di intensa risalita, nella quale il gruppo si è trovato anche impegnato in un'operazione di soccorso nei confronto di un alpinista in crisi di panico, privo di riferimenti e con le idee piuttosto confuse per la verità, la vetta è apparsa in tutta la sua maestosità. Piantata la bandiera Barzotta, é stata scattata la tradizionale foto, memoria dell'impresa portata a termine.
Dopo alcuni minuti, le congratulazioni ai compagni di avventura, due battute con gli uomini degli sponsor, il Sector No Limits Team, il Wilson socks squad, è iniziata la fase dedicata allo studio del percorso di discesa, tragitto che avrebbe condotto il team al campo base BarzottiGang per il rifocillamento.
Come si può dedurre dall'immagine qui a sinistra, è stato necessario ricorrere a tutto il talento dei vari componenti del gruppo per studiare la via adatta e percorrerla. Infatti il campo base si trovava nei floridi verdi campi posizionati dopo il lago che compare in lontananza nella foto.
Al termine dell'impegnativa via, quelli che sembravano davvero campi Elisi, ci hanno accolti e protetti. I raggi del sole hanno provveduto ha scaldare i nostri muscoli stanchi e ad asciugare il sudore, conseguenza della fatica.
A questo punto la spedizione si è scofanata 32 chilogrammi di cibo, tra salumi, formaggi, differenti tipi di pane, frutta, cioccolato, qualche fastidiosa mosca, un cane, due camosci, una poiana, un escursionista tedesco disperso sull'arco alpino da mesi, alcune bottiglie di plastica, (abbandonate da merde infami, che come diavolo fai ad abbandonare la tua monnezza in un posto così?!?, ve la infilerei nel deretano la vostra monnezza) e due o tre fiorellini di campo.
Al termine del leggero banchetto, meritato riposo per gli alpinisti, che si sono nuovamente concessi agli obiettivi delle riviste specializzate.
Poco dopo essere stati immortalati in questo momento di meritato riposo, all'apparenza freschi e riposati questi straordinari interpreti della disciplina hanno cominciato a studiare il piano per il ritorno. Sistemato il campo base, salutati gli sherpa del luogo, i cinque impavidi Barzotti si sono incamminati verso nuove vette, prima di percorrere le discese del tragitto del rientro. Ultimo scatto fotografico, per l'album dei ricordi e poi la strada verso casa.

10 commenti:

Sarah ha detto...

In che zona della Valle d'Aosta eravate? La conosco, l'ho frequentata per molte estati, in vacanza.
Bella giornata, cmq, e molto belle le tue descrizioni...sei proprio uno scrittore!

Anonimo ha detto...

Grande, Rolando!
Bel post, non me la sento di scriverne un altro io, per descrivere questa escursione.

Ps più fotogenico di me, nel mondo, c'è solo "bomber di cristallo" busso.

Spoon of life ha detto...

BELLI E BRAVI!!!
A me fa fatica solo vedere le foto hehehe;)

M.

takajiro ha detto...

maria chiara - grazie per le belle parole, eravamo sopra pila, in una zona chiamata Comboé

hutch - ti lascio l'onore di descrivere ieri sera...caz...

maria - grazie queen!

Anonimo ha detto...

Peccato mancasse la star del gruppo con relativi sponsor tecnici : Philip Morris, Keglevich, Divani&Divani by Natuzzi...

pOpale ha detto...

Che figata. Per la mia "atrofia muscolare" sarebbe il copo di grazia ;)

Anonimo ha detto...

montagna estrema eh? ;)

takajiro ha detto...

thomas - pare fosse impegnatissimo in altre terribili sfide...non ho voluto indagare..

popale - è possibile, ma bisogna dare una chance al proprio corpo! a volte ci sorprende..

brigida - beh, dai, al solito un pochino di romanza....

Alessandro ha detto...

Bella! Tutte tranne correre all'area verde.. E intanto domani (ehm, ormai oggi) ho la visita sportiva..

Carmen ha detto...

Adoro panorami come questi (meno le sfacchinate per arrivarci) io ho portato un'amica a gironzolare per i monti dalle mie parti e ne rimango sempre affascinata ..

 

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