Day 8 – Di laghi, traffico e visore notturno

Radicofani ci sveglia già in versione Halloween: sembra la Transilvania.

Nebbia bassa e fitta, ante degli alloggi che affacciano lungo la via centrale sbarrate e neanche un’anima viva in giro. In fondo al paese, troviamo l’unico bar aperto e lo saccheggiamo a dovere, gustando ottimi biscotti o brioches, osservando le numerose foto in bianco e nero di artisti musicali del passato appese ai muri.

Decina di minuti e si parte. In programma c’è il passaggio da Toscana a Lazio quest’oggi, ma la traccia gps ci induce a prenderla larga questa migrazione: prima, scalata ad un belvedere tecnico ed argilloso e dopo indicazioni che di costringerebbero a guadare un fiume. È un’esperienza che ci manca, ma nonostante la gravel si sia rivelata un ottimo mezzo, dubitiamo possa superare questa ennesima prova.

Si circumnaviga l’ostacolo e si imbocca la salita asfaltata verso Acquapendente: merenda, un’incomprensione sugli americani ordinati (ma vista l’ora-aperitivo, effettivamente ci stava) e volata controvento verso il Lago di Bolsena.

Lo specchio d’acqua ci attende scuro e ventilato, con un fascino seducente. Di tanto in tanto, qualche raggio di sole buca le nuvole e si infrange sull’acqua, generando un riverbero che dona sorriso e speranza per un pomeriggio migliore.

Purtroppo, il meteo non migliora. In compenso peggiora notevolmente lo scenario che scorre ai nostri fianchi: le strade bianche toscane sono un lontano ricordo, solo strade su strade, catrame e cemento. Ed un traffico caotico e nervoso che non può che influire negativamente sull’umore.

Dichiaro apertamente di aver mollato di testa, ma anche se nessuno è felice, ci si fa forza e si attraversa velocemente Viterbo, per provare a godere di qualche raggio di luce sul Lago di Vico. È una corsa contro il tempo…e contro l’ennesima rampa con cui abbiamo battagliato in questi giorni; questa si ferma al 12%, ma per gambe e morale provati, è una sfida impegnativa. Ma vinta.

La picchiata verso il Lago, tuttavia, si infrange nella sera che cala sulla nostra tappa ad una manciata di chilometri dal traguardo. Troppo pericoloso proseguire.

I pellegrini devono dimostrarsi saggi!

0 commenti:

 

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *