Day 5 - Asterix e Obelix ed il cinghiale sul crinale

Ancora una generosa ‘olazione ‘on prodotti biolojisci fatti dannoi e ci lasciamo Massa alle spalle, pedalando per una ventina, appena scarsa, di chilometri sul lungomare della Versilia, lunga e diritta via che scorre liscia, con il sole in fronte. Ho decisamente pedalato in posti peggiori!

E questo nonostante quel che stiamo mirando sia l’anticamera del celebre mare d’inverno, con gli stabilimenti chiusi, al pari di molte attività ad essi collegate; qualcuno fa jogging, altri si fanno portare in giro dai cani, parecchi ciclisti e noi, che ci guardiamo intorno, per assimilare quante più immagini riusciamo per le nostre dispense invernali, quando avremo neve e freddo.

La meta del mattino è Lucca, città che scopro oggi (!) essere splendida. La raggiungiamo dopo aver incrociato SuperMario Cipollini prima ed un cinghiale poi, entrambi fuggiti lontano da noi senza regalarci altre soddisfazioni se non quel sussulto quando riconosci un incontro fuori dal comune.

Piazza dell’Anfiteatro ci riceve nella sua forma ovale ed in una giornata dal sapore ancora estivo, di cui godiamo temperatura e luce, consumando un pranzo che ci rimette in sesto e ci dà le giuste energie per ripartire verso San Gimignano.

Il tempo di un imprevisto, sobbalzo e spavento, poi qualche risata confortante. Tuttavia, riprendiamo il viaggio in silenzio lungo una orribile strada asfaltata: concentrazione, solitari pensieri che vanno e che vengono senza che si riesca a togliersi di dosso quella tensione che argina la nostra avventura ed il desiderio di essa.

Improvvisamente un cartello “Via Francigena” ci incanala lungo un percorso off road finalmente divertente ed emozionante e realizzo che percorrere questo lungo, lunghissimo viaggio in bici è davvero un ottovolante instabile di forti e contrastanti emozioni.

Un sentiero poco battuto, una strada bianca con un orizzonte verde, un borgo storico o la battuta di un compagno che arriva al momento giusto e la stamina torna alle stelle, come la chimica che ti droga il cervello: sparisce il male al 'ulo, le gambe tornano leggere a frullare e ti sembra di far parte della carovana del Giro d’Italia.

In questo modo la salita di San Miniato è letteralmente scivolata via, lungo uno sprint non dichiarato, ma oltremisura stimolante, al termine del quale ci siamo meritati i sorrisi sfolgoranti della sciura del bar che quasi dovendola pregare ci ha – a suo modo – serviti, allungandoci le crostate richieste.

“La volete con la marmellata di fihi o di albihohhe?”

“Ne prendiamo una e una, grazie”.

Due al cioccolato.

E via andare! Muti!

San Gimignano ci attende.


0 commenti:

 

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *