Voto 10.

L’ avventura inizia venerdì 29 luglio. Le tre macchine partono da cittadine differenti: chi dalla metropoli milanese, chi dai monti valdostani, chi da una piccola località turistica sul ponente ligure. Chi vi scrive ha assunto durante la settimana appena passata, le sembianze di Takajiro Jackmaoni San, dunque sarà questo il mio nome lungo tutta questa storia. La partenza verso il porto di Genova, punto di incontro dei dodici splendidi protagonisti di questa novella avviene verso le 17:30-18:00. In compagnia di Morosuta Maeeestro e del sig Zarrettoni, l’ autostrada scorre veloce, soprattutto da quando decidiamo che lasciare che le nostre 66 si scaldino sarebbe un peccato. Dopo poco più di un’ ora siamo all’ imbarco. Si spegne l’ auto e ci si guarda intorno alla ricerca della Banda. E’ il principio di una straordinaria avventura. Abbracci e strette di mano sanciscono la volontà di sfruttare al meglio questa grande opportunità ( grazie Mastro…).
Il primo capitolo naturalmente si svolge in traghetto, dove la strategia che riguarda la scelta dell’ “accampamento” notturno non poteva essere peggiore: divanetti a un metro e mezzo da bocchettoni dell’ aria condizionata. La temperatura è polare. Dopo aver sbranato il salame dell’ Avvocheto Braccortoni e diversi panzarotti la Banda decide di difendere la propria salute. Un secondo accampamento viene creato sul ponte, apparentemente riparato dalle intemperie grazie ad un contorno di vetrate. L’ acquisto di diverse riviste con in regalo materassini gonfiabili sembrava la ciliegina sulla torta. Tra tutti spiccava il genio di Gigi Bergonzoni, il quale si aggiudicava uno splendido canotto ad una piazza che l’ avrebbe accudito durante la notte che nel frattempo ci vedeva spostarci un’ altra volta, per raggiungere definitivamente i pavimenti della sala da pranzo-colazione. Tra tranci di pizza, scontrini riciclati, birre e campari con bianco, è passata la nostra serata. Mancano all’ appello Marino Margheritoni e Ga Etano Larrotoni, addormentati chissà dove, ci raggiunge invece Sam Anta Gilbertoni, sbalzato dal vento e corroso dall’ umidità del ponte. La prima dormita di gruppo ha inizio.
Il risveglio a calci da un napoletano, colazione veloce ed il porto di Olbia. Siamo in terra sarda. Si punta con decisione l’ aeroporto, luogo in cui la Banda raccatta il suo portierone Johnny Dorelli e procede al temutissimo sorteggio per le stanze. Lo spauracchio è ovviamente La Trichecona-Dorelli. Dopo attimi di tensione palapabile, l’urna regala proprio il suo nome. Il terrore corre negli occhi dei presenti…l’ aeroporto si blocca, gli aerei spengono i motori. Il bambino Bergonzoni infila la mano dell’urna e estrae la pallina di carta. Il nome è quello del Marchese Ulderico Cinguettoni o Zabaioni a questo punto. L’ unico ancora assente. Scoppia la festa.
Poco prima di pranzo giungiamo a destinazione, pranzo veloce e un piccolo vecchietto ci scorta alle ville. Divieto di entrare prima delle cinque…e chi se ne frega, ci lanciamo in spiaggia. Dopo aver scortato i compagni Barzotti lungo tutta la baia, mi prendo gli insulti e accetto di fermarmi dove vogliono loro. Sono i primi bagni, i primi calci al pallone. Poi la prima sera. Il Pata Pata è la discoteca che ci accoglie solo per metà, in cinque rimangono fuori, non graditi al buttafuori. Gli altri entrano e ben presto trovano anche qui il pollo da spennare…un simil-Francesco Renga al bancone, super babbo che si dimenticava ogni volta lo scontrino. In seguito l’ illusione di un possibile doppio abbordaggio di Zarrettoni e di Maeeestro ci catapulta nella più brutta e squallida birreria dell’ emisfero nord, cosa che peraltro non ci impedisce di sgolarci altre 48 birre. Gustoso sonnifero per la prima notte sarda.
La domenica è il primo giorno di spiaggia seria e qui i Barzotti danno il meglio. Non ci si ferma un attimo, pallone, nuotate, piramidi, materassini. Qui poi il Marchese inizia a far vedere di che pasta è fatto, puntando qualsiasi essere vivente femminile passi nelle sue vicinanze. Purtroppo non tutte le ciambelle escono con il buco e le prime prede sono due fiorentine, di cui una mi si accanisce contro senza motivo con battutine simpatiche come un dito in c**o. Va beh.
La cena la sera regala emozioni, con il simpatico sardo che ci propina ciò che vuole e noi a mangiarlo di buon grado. Poi l’ Ambra night ci accoglie ed è l’ inizio della fine. Fine dei nostri soldi. Fine della salute del nostro fegato. Fine delle belle dormite riposanti. Ma inizio di serate da paura, in cui ci siamo ammazzati e divertiti come raramente succede.
Due serate di fila all’ Ambra, in cui l’ ArciDuca Franco Budoni vien dalla Piazzetta dava degli alcolizzati a tutti, salvo poi non perdere un colpo.Vicino a lui si lasciava andare a danze sfrenate condite da cori da stadio il sig. Alberto Zampettoni. Proprio lui, ormai in chiusura di locale, da buon capo curva lanciava i cori per ognuno dei dodici Barzotti presenti. Attimi di commozione generale. Colazione all’ Ambra Day ( da segnalare birra e croissant per il sottoscritto e cappuccio e hamburger per Dorelli e Bergonzoni. A voi la scelta del peggiore in campo sky…) e capatina in spiaggia colorata da una scena agghiacciante: la Trichecona si lancia nudo con slip in testa in acqua..
Nel mondo c’ è chi sa e chi non sa, Noi sa. Ed è così che la classe e lo stile della Banda li portano ad organizzare una maxi serata-grigliata nei propri giardini. Giornata più corta in spiaggia e via all’ operazione grigliata. Divisione in gruppi per i vari preparativi: tavoli, sedie, spesa, pulizia, fuoco. Alle nove inizia lo show. Jackmaoni e Margheritoni alla griglia, Larrotoni e Braccortoni al servizio accoglienza pischelle, annunciate numerose e vogliose. Cinguettoni o Zabaioni a questo punto scalda i motori. Gli altri si buttano su cibo e Cannonau. La serata decolla. I documenti fotografici e video parlano chiaro. Johnny Dorelli è il primo a capottare, schiantato dai cazzotti dei suoi occhi. Mattatori della serata Marino Margheritoni chiuso in camera per ore con una gentile donzella e Ga Etano Larrotoni, abile a riscaldare una vecchia, ma pur sempre ottima zuppetta. Chapeau pour tous.
Ancora spiaggia il giorno successivo, piccolo paradiso terrestre, sabbia bianchissima, acqua turchese e per svariati metri fino al ginocchio, il che rappresentava lo scenario perfetto per il record di palleggi…raggiunto solo in extremis l’ ultimo giorno da un piccolo gruppetto di noi di cui taccio il nome per modestia. Purtroppo il giovedì è anche il giorno della mia defezione notturna nel post cena. Debilitato da un forte mal di gola e qualche sintomo influenzale opto per il ritorno a casa scortato da Braccortoni. Serata da signori invece per l’ ArciDuca, per Margheritoni, per Zampettoni, per il Marchese e per Bergonzoni. Quest’ ultimo protagonista nella notte di una serie di abbracci nel sonno al sottoscritto piuttosto risentito…
Ancora ebbri si riparte per la spiaggia, gita fuoribordo con gommoni affittati dalla lungimirante Marmottina. Ancora una volta la Sardegna si lascia mirare, come una donna che sa che il proprio uomo innamorato ha occhi solo per lei. Ci si è offerta in tutto il suo splendore, tutto il suo charme. La Banda prendeva a braccia aperte tutto ciò che veniva, sempre con il sorriso sulla bocca, mai uno screzio, mai un litigio, quasi intontiti da ciò che c’ era intorno a noi e da ciò che noi stavamo costruendo.
L’ ultima sera è una lezione. Cena in agriturismo, per la verità non eccezionale, tappa a San Teodoro per qualche drink e poi via…obiettivo Ambra. Tavolo riservato Banda Barzotti, coda ovviamente saltata a pié pari. Bottiglie e bicchieri in abbondanza sul nostro tavolo, consumazioni che volavano, balli e canti, abbracci e foto. Qualche solita frase ad effetto verso un compagno abbracciato. Alle cinque le note di “Whe are the Champions” sembrano suonate apposta per noi. Segue “Urlando contro il cielo” e il buttafuori che ci richiama alla calma, ma che cazzo vuoi?! Con che coraggio puoi venire a rovinare questo momento?? “Generale” di Vasco chiude tutto. Si esce, ma prima della parola fine ce ne va ancora….Forno per colazione e poi tutti in spiaggia. Questa volta la maglia gialla della serata spetta di diritto a Gilbertoni, che stava da Diooo. Un sole stupendo che nasceva dall’ acqua faceva da sfondo alle nostre ultime riprese, alle nostre ultime fotografie. Ultimi bagni per i più temerari. Poi qualche ora di sonno.
L’ ultimo giorno inizia con le valigie, sia da fare che sotto gli occhi. Il caro Zampettoni ci ha lasciati alle prime ore della mattinata, per raggiungere altri amici. Noi si tira su tutto ciò che si trova, si chiudono le sacche e si fa mente locale. Per Gigi Bergonzoni “ingrossamentus ugolis terribilis”, mal di gola pesante che lo rende quasi intrattabile. Si parte alla volta di Olbia, dove lasciamo all’ aeroporto la Trichecona. Prima però pranzo memorabile al self service, gongolata generale di fronte ad una Eva Henger versione robbosa e grossi commenti su quel gran tamarro di Bettarini.
Infine si va verso il porto. Si salperà alla fin fine un po’ in ritardo. Questa volta l’ esperienza dell’ andata fa la differenza. Accampamento ottimo su moquette in una sorta di hall pre corridoi delle camere da letto. Solita scorpacciata di pizze rubate al savoir faire del personale. Ben presto i protagonisti di questa fantastica settimana crollati sotto il peso del sonno si abbandonano al riposo, al loro risveglio sarà tutto finito.
Alle 6:00 “Rain man” versione donna napoletana ci sveglia. “Abbandonare le camere, abbandonare le camere, abbandonare le camere….” Ancora una volta colazione di gruppo e poi tutti alle macchine. Appuntamento fuori, in porto. Si scende tutti dalle auto per i saluti. Molti ora andranno per le loro strade, separati da obiettivi o doveri diversi. Abbracci forti, le mani che si stringono e l’ agro-dolce sensazione di aver concluso una settimana da leggenda, espressione usata dal Marchese qualche giorno dopo l’ arrivo. Negli occhi di tutti la soddisfazione di poter avere negli occhi e nella mente i ricordi di questa magnifica avventura, di questa sensazionale settimana che ci ha svelati ancora più vicini, ancora più uniti…ancora più Banda Barzotti.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Un sunto Magister!!!!
L'Aerciduca

Anonimo ha detto...

Signor jackmaoni, mi inchino alla sua sapiente prosa, lei ha del talento. Vorrei invitarla a corte per dilettare me e i miei ospiti con la sua ars narrandi.
Riguardi, il Marchese

Anonimo ha detto...

tamarro sarai te, necc e la tu sorella, imbescille!

Anonimo ha detto...

...condivido in pieno le analisi dell'Arciduca e del Marchese...mi permetto inoltre di dare:
-un 10+ alla Mitica Banda Barzotti (Siete Grandi!!!!!) che ho potuto conoscere meglio in questa splendida settimana...anche se "non è riuscita a capire del tutto la mia collezione di mitici costumini..."
-una lode alla Grande Persona Jackmaoni...che grazie alla sua verve narrativa...riesce a mantenere vivi in ognuno di noi i ricordi e le emozioni vissute in una settimana indimenticabile...
Bella Raga! lo Zarrettoni

Anonimo ha detto...

..che dire??
il solito jakmaoni strappalacrime!!
spero di riuscire nell'impresa di tramettere qualcosa anche io con il film:"BUDONI 2005 CRONACA DEL DELIRIO" (titolo gentilmente "rubato" dall'egr. Cecchi Gori che ha recentemente visitato il blog della banda..)

DR. Gà Etano Larrotoni

Anonimo ha detto...

fede,

mi diresti a chi apprtengono i soprannomi? Al momento so solo che:

Jackmaoni= Fede
Johnny Dorelli= La Gatta

E gli altri? Come si "chiama" Giuseppe?E Corra? Grazie!

Cristiano

takajiro ha detto...

Scusami, cri, no mi ero accorto del tuo commento...or bene, la tua richiesta è piuttosto seria. E' dura darti una risposta per motivi di privacy ecc. Ti darò qualche indizio. Corra e beppe sono nobili....Sam puoi dedurlo facilmente leggendo con attenzione. Albi è il solito milanese, mentre gli altri forse non li conosci...

 

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