Come collanine rotte sulla sabbia.


Una cosa che mi manda su un’altra dimensione è il sole delle 16, nella sua parabola discendente che crea quel riverbero sul mare che ti costringi a mirare fino alla resa. Chiudi gli occhi, alzi il naso all’insù verso la brezza e pompi il volume degli auricolari. Sai esattamente dov’è l’orizzonte e quel che rappresenta nelle tue fantasiose evasioni. Quel senso di libertà è forse solo l’immagine di poter realizzare ogni cosa. Essere qualcosa di realmente diverso. Il sale tira sulla pelle, quella stessa pelle secca e ambrata ed immagazzini calore, profumi di maquis e perdita di senso di un tempo quasi perennemente scandito e veloce. Fugace. Acqua cristallina, ombrelloni dai mille colori, culi ed istantanee di una vita passata. Le note, le parole di un libro, il gelato alle 5, la birra appena puoi. Le bimbe che chiamano e che giocano. E che ti chiedono il “perché” di questo ed il “perché” di quello. E poi i tuffi e “prendimi il boccaglio” e “guarda quanti pesci”. Eddie Vedder e Kurt Cobain. Dave Grohl e Florence. Vedi invecchiare loro e ti chiedi se stia davvero passando alla medesima velocità anche per te. Che sembra non essercene mai abbastanza e, quando va male, fa davvero paura. Perché la parabola del sole, quando scende forte, lascia un grande buio. Un senso di vuoto e di silenzio che vanno letti, interiorizzati e metabolizzati: in fin dei conti, poi, sarà sufficiente volgere lo sguardo dalla parte opposta, avere pazienza e fede. E una nuova alba porterà una luce terapeutica. Mi domando se io sia ancora quello della moleskine nera, dei lunghi silenzi, degli occhiali tondi, grossi e scuri a separarmi dal mondo. È probabile che sia quel che ne rimane o quel che ne è venuto fuori. Senza tanti fronzoli o rimpianti, anzi, se mi volto e vedo ciò che il destino mi ha dato, mi commuovo e passo al brano successivo. Vento in faccia, petto in fuori ed un grande abbraccio a chiunque passi di qui. È tempo di andare. È di nuovo ora di tuffi e di “perché” e di prendersi per mano verso le nuove pagine di questo libro ancora estivo.

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